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Federico II, studenti al voto tra veleni e colpi di scena

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di Francesco Cannone

L’indizione delle elezioni per i rappresentanti degli studenti (per il biennio 2014-2016) in seno all’Università Federico II di Napoli è stata comunicata il 26 Febbraio. I tempi per la presentazione delle liste sono stati strettissimi e il numero di firme di sostegno da raccogliere necessarie per candidare la propria lista elevato (100 per ogni Dipartimento, 400 per il Consiglio degli Studenti, 400 per il Senato accademico, 200 per il Consiglio di Amministazione). Il materiale andava consegnato entro le 12 del 5 Marzo, restando quindi come giorni utili per raccogliere le firme soltanto giovedì 27, venerdì 28, il week-end e lunedì e martedì. Un duro attacco è partito subito dall’Udu (Unione degli universitari, una delle principali associazioni studentesche nazionali, che si propone come sindacato studentesco politicamente orientato a sinistra) e un attacco ancora più duro da Link (un’altra delle principali associazioni studentesche nazionali, associazione indipendente di studenti di sinistra, nata nel 2009 in seguito a una scissione dall’Udu che manteneva posizioni troppo moderate e condizionate anche dal legame della stessa Udu con la Cgil). Secondo l’Udu, che si era detta pronta anche ad azioni legali se non ci fosse stata una marcia indietro da parte dell’ateneo, la Federico II si è resa protagonista di un “gravissimo attacco alla democrazia”: “E’ evidente – ha scritto l’Unione – la volontà di togliere agli studenti il potere di intervenire sulle scelte universitarie, colpendo la rappresentanza”. E proseguito: “In più siamo stati informati che alcune associazioni, che evidentemente non sono ‘scomode’ per il potere universitario, erano in realtà state messe al corrente ‘sottobanco’ delle date delle elezioni e hanno iniziato a preparare la documentazione al di fuori dei termini”. Link, invece, ha utilizzato toni ancora più alti e scagliato accuse ancora più pesanti, chiedendo immediatamente “senza se e senza ma” il ritiro e la rimodulazione del bando: “Oltre ad incazzarci perché è stata platealmente stuprata la democrazia e la garanzia di una rappresentanza per una volta sana e reale, espressione degli studenti, a questo punto ci sembra palese che c’è qualcuno che su questa situazione ci sta speculando, garantendosi le solite poltrone per le solite porcate, tra progetti e conferenze in cui garantire cfu in campagna elettorale, il tutto con soldi delle nostre tasse!. E lo sappiamo per certo, visto che le associazioni che detengono il monopolio della rappresentanza del nostro ateneo da fin troppi anni oggi raccoglievano firme per i dipartimenti per candidarsi. E, nella migliore delle ipotesi, sapevano già semplicemente perché sono state proprio loro, in quanto rappresentanti eletti, a scrivere lo stesso regolamento elettorale che danneggerà tutte le altre liste. Tutte tranne quelle che sapevano prima quante firme raccogliere, e entro quando farlo. E a questo punto appare chiaro in che maniera riescano ad accaparrarsi da tanti anni gran parte della rappresentanza”.

confstudentiIn quest’atto d’accusa mancano nomi e cognomi, ma sicuramente i gruppi più forti in termini elettorali all’interno dell’ateneo federiciano fino a pochi giorni fa sono stati due e sono gli stessi che hanno scritto e fatto approvare il regolamento elettorale e il decreto d’inzione delle elezioni: “Confederazione degli Studenti” e “Studenti per le libertà”. La prima è un’associazione nata nel 2005, che da sempre si definisce apartitica; si presenta come un network di associazioni indipendenti del Sud Italia; la Federico II è la sua roccaforte. Il secondo è il gruppo nazionale universitario partitico dell’ex Pdl e dell’attuale Forza Italia, guidato dal giovane e berlusconianissimo Armando Cesaro, figlio di Luigi, ex presidente della Provincia di Napoli.

Ad ogni modo, dopo la richiesta di prorogare i termini per la presentazione delle liste avanzata al Rettore da parte di Udu, Link, Run (Rete universitaria nazionale, l’associazione universitaria dei giovani del PD), Viviunina (realtà indipendete di Scienze Politiche, fondata da Mirella Secondulfo a seguito del suo “divorzio” con Confederazione degli Studenti consumatosi circa un anno fa), StudentiGiurisprudenza.it (realtà indipendete di Giurisprudenza presente dal 2006) e Aesef (Associazione europea student & friends, nuova realtà nata ad agosto 2012), i termini sono stati prorogati di soli due giorni.

E la guerra è entrata nel vivo. Con colpi di scena che hanno avuto origine a Giurisprudenza.

Nicola Cerullo, membro dell’associazione StudentiGiurisprudenza.it, interessato a diventare senatore accademico, escluso dai giochi, ha deciso (di qui in poi sarà un susseguirsi di scelte personali ma presentate a nome di tutto il suo gruppo) di muovere guerra a Confederazione degli Studenti (tra StudentiGiurisprudenza.it e Confederazione degli Studenti v’era precedentemente un rapporto di collaborazione), verso la quale già era critico da tempo: un anno fa, ad esempio, contestò che la scelta di candidare Francesco Testa al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari non fosse stata condivisa ma calata dall’alto. E le elezioni del CNSU furono anche l’occasione del “divorzio” tra Confederazione e Mirella Secondulfo di Scienze Politche, che pure era interessata all’epoca a diventare senatrice accademica per il suo ex gruppo e che pure venne esclusa dai giochi. Giochi che ora denuncia e ai quali si oppone, sottolineando l’antidemocraticità di Confederazione e raccontando di come allora volessero forzare i tempi per portare gli studenti federiciani a votare contestualmente anche per il Senato accademico, in modo da poter far eleggere non uno ma due dei loro in CNSU. E, in effetti, Confederazione non è una confederazione, dato che molte delle associazioni che ne costituiscono la base contano ben poco. Piuttosto, attualmente è una struttura di vertice gestita da poche mani amiche, che aggrega in nome di un metodo comune (l’indipendenza, o apartiticità, che dir si voglia) utilizzando la pratica dello spoils system e facendo leva sulla logica del do ut des, che domina trasversalmente la politica universitaria nel suo complesso.

Con Cerullo contro Confederazione, è parso aumentato il peso elettorale dei gruppi contrapposti ai due gruppi egemoni al punto da poter realmente “sottrarre” a questi ultimi uno dei due senatori accademici da eleggere nell’ambito dell’area umanistica: candidati nella lista “Viviunina”, oltre alla stessa Secondulfo di Viviunina, anche Cerullo di StudentiGiurisprudenza.it, Michele Greco della Run e Francesca Di Biase dell’Udu.

Il messaggio dei cosentiniani

Il messaggio dei cosentiniani

Nel frattempo, “i rapporti tesi nel centrodestra in Campania – hanno scritto (e poi cancellato) i cosentianiani sulla loro fanpage facebook – si ripercuotono pure nell’ambiente giovanile ed universitario”: “Armando Cesaro delegittimato pure dagli studenti universitari”; “Le liste dell’associazione ‘L’aria che tira’ sono le uniche che rappresentano tutta l’area di centrodestra, non solo quella legata a Forza Italia”.

“L’aria che tira” è il frutto della battaglia interna al partito campano tra cosentiniani e cesariani, nuova associazione fondata in vista di queste elezioni dai cosentiniani Tommaso Pellegrino e Giuseppe Fontana (eletti rispettivamente consigliere di Facoltà e Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari nelle file di Spl), e che vuole porsi come nuovo gruppo universitario di riferimento per gli studenti di tutto il centrodestra (non solo quindi di Forza Italia).

Ma non è finita qua: Tommaso Pellegrino, che ambiva ad essere eletto nel Consiglio d’Amministrazione, per assicurarsi la sua elezione, a poche ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste, incontra segretamente Confederazione degli Studenti, nella quale – ed è terremoto politico – entra e con la quale chiude un accordo, per poi consegnare le liste del proprio vecchio gruppo con nuove denominazioni e senza diversi nomi dei cesariani.

"L'aria che tira", associazione fondata dai cosentiniani Tommaso Pellegrino e Giuseppe Fontana

“L’aria che tira”, associazione fondata dai cosentiniani Tommaso Pellegrino e Giuseppe Fontana

“Studenti per le libertà – ha commentato Federico Menna, dirigente regionale di Studenti per le Libertà, già Consigliere di Amministrazione dell’Università Federico II – come per ogni elezione interna alla Federico II, stava curando la composizione delle liste, coadiuvando i propri rappresentanti delle varie facoltà, e quest’anno il compito è stato affidato a Tommaso Pellegrino, già eletto nelle liste di centrodestra alla facoltà (benché ultimo per numero di voti tra gli eletti), e recentemente eletto dalla maggioranza di centrodestra come presidente degli studenti di giurisprudenza”. Menna poi attacca: “Purtroppo Pellegrino la notte precedente al giorno in cui si sono presentate le liste ha avuto un incontro con Confederazione degli Studenti, gruppo nato da una costola dei Verdi e dalla sinistra universitaria una decade fa, e per assicurarsi un seggio nel consiglio di amministrazione dell’Ateneo ha operato una spregevole manovra, cambiando nome alle liste e togliendo dalle stesse alcuni membri di studenti per le libertà, così come era stato richiesto dalla Confederazione stessa. La domanda che ci poniamo è la seguente: Come può un personaggio del genere rappresentare dignitosamente gli studenti federiciani, se il suo solo scopo è stato garantire la propria posizione? Ma soprattutto, si può pensare di svendere la propria dignità per così poco?”. Il dirigente di Studenti per le Libertà precisa: “Gli altri membri di Studenti per le libertà, i pochi salvati dall’epurazione non appoggeranno Pellegrino, che è ufficialmente candidato nella lista di Confederazione, e stanno meditando di ritirare la candidatura. Dispiace leggere che a causa di pochi, che hanno fatto una vera e propria scorrettezza politica ed umana al limite del legale, la prima lista del Sud Italia non avrà rappresentanti nei ruoli più importanti dell’ateneo federiciano”. E ha concluso: “Dopo una riunione tenutasi questa mattina la dirigenza regionale di Studenti per le Libertà ha deliberato all’unanimità l’interruzione di qualsivoglia rapporto politico con i due transfughi, Pellegrino a livello locale e Fontana a livello nazionale, ed i loro fidati consiglieri”.

Risultato della vicenda, per quanto riguarda il Consiglio d’Amministrazione, è questo: sotto il nome di “Confederazione degli Studenti”, è candidato anche lo stesso Pellegrino, in seconda posizione dopo l’altro grande favorito della competizione, Antonio Caiazzo di Economia.

Risultato, invece, per quanto riguarda il Senato accademico: sotto nuova veste, i gruppi egemoni provano ad assicurarsi un vantaggio nel tentativo di “riprendere” il senatore accademico d’area umanistica che rischiavano di perdere in seguito alla mossa di Cerullo presentando una sola lista dal nome “L’Aria che tira – Confederazione degli Studenti” (candidati di punta, rispettivamente: Vittorio Pagano e Antonio Angelino); per il Senato accademico sono insieme anche nell’area politecnica e delle scienze di base, mentre si sfidano solo nell’area delle tecnologie per la vita, dove sono le uniche liste candidate; nell’area medica, infine, Confederazione non ha rivali. Ciò vale considerando che attualmente, escludendo i cosentiniani, nella famiglia di Confederazione, rientrano le associazioni “storiche” Asmed (Medicina), Assi (Ingegneria), Asu (Scienze Politiche), Unina (Economia), Farmaciaunina, e le neonate Spline (Architettura), Futuri Geologi (Scienze della Terra) e #generazionesociologi.

listeCerullo, ad ogni modo, a pochi minuti dalla scadenza del termine della presentazione delle liste, ha ritirato – per motivi sconosciuti – la sua candidatura a senatore accademico, affondando di fatto i suoi compagni di lista, che con lui continuavano tranquillamente a giocaserla. Invece, dopo il suo abbandono, la competizione per i due senatori di area umanistica risulta sbilanciata a favore di “L’Aria che tira – Confederazione degli Studenti”. La terza lista candidata nella medesima area è quella di Link, che ha scarse possibilità di vittoria, e che era rimasta fuori dalla lista “Viviunina” proprio per la presenza di Cerullo.

In CdA, invece, confederati e cosentiniani si trovano a sfidare “Viunina – Udu – Run”, nelle persone di Mirella Secondulfo, Lorenzo Fattori e  Francesca Esposito. Questi ultimi sottolineano con durezza come l’alleanza contro la quale si battono sia priva di contenuti politici e piena solo della voglia di spartirsi tutti i seggi dell’ateneo e alzano i toni quando sostengono che si tratta di “un’alleanza che ha un costo”: i 390.000 euro di fondi destinati ad iniziative studentesche della Federico II (nda: il problema relativo alla questione è la discrezionalità notevolmente ampia nella valutazione dei progetti presentati da studenti e associazioni studentesche e il fatto che la valutazione spetta sostanzialmente a una commissione composta da quattro membri, due dei quali sono i rappresentanti degli studenti eletti in Consiglio di Amministrazione, per cui le “garanzie sui fondi” diventano anche oggetto di scambi elettorali insieme a cariche varie da spartirsi). “’L’aria che tira’ – ha scritto Secondulfo – si sente già e puzza di furto alle tasche degli studenti. Onore a chi non si è prestato a questo schifo”. “Lo scenario elettorale – ha commentato Esposito – è inquietante. La Run, di cui sono coordinatrice regionale, si impegnerà perché possa esistere anche nella Federico II una politica universitaria seria, onesta e differente. “Viviunina Udu Run sono l’unica vera alternativa. Liberiamo l’università!”.

Mimmo Petrazzuoli (Confederazione degli Studenti) accoglie Tommaso Pellegrino (L'aria che tira)

Mimmo Petrazzuoli (Confederazione degli Studenti) accoglie Tommaso Pellegrino (L’aria che tira)

Le repliche non si sono fatte attendere. Da un lato, Pellegrino, anzitutto, ha giustificato il suo addio a Spl come necessità di smarcarsi da menefreghismo e arroganza, da “scelte verticistiche e mancati ricambi generazionali di dirigenti chiusi nelle loro stanze, impegnati a pensare alla spartizione di poltrone e incarichi e che di fatto hanno abbandonato la base”. “Sono solo stato contattato dai vertici tre giorni prima della presentazione delle liste – ha rilanciato – per sentirmi dire di garantire l’elezioni di due loro raccomandati. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. E ha aggiunto: “Noi ci sentiamo la casa degli studenti di centrodestra che non si rivedono più in imposizioni calate dall’alto e a merito zero”. E per quanto riguarda l’accusa d’unione con Confederazione al fine di spartirsi i fondi per le iniziative studenteche, “mi viene da sorridere” – ha dichiarato – perché né ‘L’aria che tira’ né Confederazione sono iscritte a nessun bando dei fondi per gli studenti” (lo sono le associazioni che sostengono questi due gruppi, nda). “La sinergia con Confederazione – ha detto ancora Pellegrino – è nata sui contenuti”. Dall’altro lato, i vertici di Confederazione non hanno sentito il bisogno di dare particolari spiegazioni, neanche a quanti, pure al proprio interno, credevano che corollario del teorema dell’indipendenza fosse che non si potesse accogliere a braccia aperte al proprio interno gruppi “diversamente partitici” o, comunque, politicamente pre-orientati. L’accaduto è stato presentato come naturale e giusto. Il segretario regionale e consigliere d’amministrazione uscente Mimmo Petrazzuoli ha accolto Pellegrino nel proprio gruppo con serenità e felicità, rivolgendogli un suo affettuso benvenuto e sostenendo, inoltre, che si trattasse di un grande momento “di festa” per la politica universitaria della Federico II, dato che “Studenti per le Libertà non presenta le liste elettorali in vista delle elezioni del 1-2 Aprile. Grande Amici Miei”. “La squadra di Confederazione – ha scritto Petrazzuoli – prosegue con il suo spirito di aggregazione delle forze sane e attive dell’Università che riconosco il nostro progetto libero, serio e ‘student-oriented’. Accogliamo con grande soddisfazione L’Aria Che Tira e Tommaso Pellegrino, già Presidente del Consiglio degli Studenti di Giurisprudenza, che da anni opera sul Dipartimento di Giurisprudenza sostenendo e rappresentando migliaia di studenti”. E di fronte alle accuse degli avversari che hanno sostenuto Confederazione fosse ormai un “megamostro di centrodestra”, ha risposto così: “Confederazione Degli Studenti preferisce gli studenti, quelli che lavorano per gli studenti, quelli che in anni di rappresentanza hanno fatto qualcosa e possono testimoniarlo attraverso delibere e fatti. Non condanniamo nessuno per la propria ideologia ‘extra-universitaria’: nelle nostre liste ci stanno molti ragazzi che fuori le mura delle università fanno politica sul territorio ma sanno che in Confederazione si guarda solo ed esclusivamente allo studente ed al miglioramento della sua condizione. Chiunque ha questo credo può far parte di Confederazione e mettere le sue energie in gioco, noi pregiudizi non nè abbiamo e non li avremo mai. Negli anni ci hanno detto di essere dei Verdi, del PD, del PDL, dell’UDC: è tanto difficile credere al nostro apartitismo? E’ così un’utopia pensare che ragazzi di sinistra e di destra possano collaborare insieme semplicemente perchè nelle università, dividersi tra destra è sinistra, è una grande, gigantesca, strepitosa cazzata?”. Di fronte alle accuse subite, ritenendole “diffamazioni”, Confederazione è arrivata a parlare di “emergenza democratica” e ha chiesto al Rettore Marrelli di farsi garante del normale svolgimento delle elezioni universitarie in un clima di democrazia e di dialogo, giungendo a minacciare addirittura l’occupazione del rettoraro se le cose non fossero cambiate.

Sullo sfondo di tutto ciò, anche ulteriori interessi politici: l’ombra delle vicine elezioni del rettore. Quest’ultimo, secondo lo Statuto, dovrebbe essere votato anche dagli studenti, ma solo da quelli componenti il Consiglio degli Studenti. Una base elettorale che qualche interessato starebbe pensando di allargare coinvolgendo anche gli studenti eletti in altri organi.

Sul fondo, completamente dimenticate, se non proprio calpaste, le questioni che realmente interessano agli studenti. Se un solo decimo del tempo perso per queste elezioni si fosse dedicato a parlare di idee, allo sviluppo di un’elaborazione programmatica di qualità, la Federico II sarebbe già un posto migliore. Perché se è vero che la politica non può fare a meno dei compromessi, è ancor più vero che essa non può prescindere da una componente di nobiltà, che, in questo quadro, si scorge a fatica.

Per conoscere le liste candidate negli altri organi basta cliccare qui. Per capire “chi sostiene chi” basta prestare attenzione ai nomi delle liste candidate in Consiglio degli Studenti.