Home » Dialoghi con Italìa

“Dialoghi con Italìa – PROEMIO”

di EbbroFiore “Quanto splendore sei O mia bella Italìa. Ho paura a guardarti tutta insieme. Ho paura che il cuore mi si fermi dinanzi al tuo splendore. Ho paura che un giorno possa farlo il tuo. A causa d’un figlio (un) figlio tuo. Ma io non ho che vénti e vénti parole a te: Quanto splendore, sei O mia bella Italìa” “Chi sei tu, figlio mio che m’invochi col nome? Sol pochi... 

“Dialoghi con Italìa – Venditti e Gaetano: Sogno”

di EbbroFiore Talvolta, quando è forte lo sconforto e la vita della vita in- degna, ci si rifugia dentro un sogno ché il sogno è specchio obliquo d’ogni segno. “Antonio, ti ricordi ancora chi ero? Ancora sogni il mio volto e la voce? Cosa ti porta qui, ove la luce non è che l’ombra pallida d’un cero?” “Nostalgia. La tua assen- za incolmabile ora” “Per noi la vita è sempre... 

“Dialoghi con Italìa – Moravia e Pasolini: Poesia”

di EbbroFiore Chi è il poeta…e cos’è la poesia? Per certi “Un pazzo e la sua malattia” Per altri “È blanda attività di blandi” (Tutti ne parlano…) Ma che direbbero due tra i più Grandi? “Per me il poeta è segno d’eccezione la cui venuta è, sì, rara occasione. Poeti non si fanno in mesi o anni Poeta nasce UNO ogni cent’anni!” Per primo interverrebbe il Gran Malato con... 

“Dialoghi con Italìa – Caruso e Dalla: Napoli”

di EbbroFiore A volte, il mare lo senti parlare: È il suono dell’abisso che t’incanta È il gabbiano che senti lamentare. A Napoli, però, il mare canta. “Napula mij, Te vojo bbene assaje Accussì assaje c”o mare nun bast’ Pure si nun te l’aggio ritt’ maje Pure si tu ‘na vota me cacciast'” E la sua voce spesso è d’un tenore che se l’ascolti... 

“Dialoghi con Italìa – Tenco e De Andrè: Amicizia”

di EbbroFiore Nel mese del principio, in un giardino di blu, di verde… quasi disegnato, un uomo con degli occhi da bambino ridendo corse incontro al neoarrivato. “Amico mio, sei giunto finalmente! T’ho atteso a lungo, molto, in questo vasto luogo, tra la gente cercando te e’l tuo volto” Gli si parò dinanzi d’improvviso lui che di Gatto ebbe nome e non cuore E al sorpreso...