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Scuola della Pace di Napoli, al via gli incontri culturali organizzati dai filosofi del futuro

Il logo del Movimento Delle Associazioni di Volontariato Italiano

Il logo del Movimento Delle Associazioni di Volontariato Italiano

di Mattia Papa

A Napoli, in via Speranzella n° 81, presso la Scuola della Pace, ogni lunedì si apre la possibilità per i giovani studenti delle facoltà umanistiche di uscire dalle logiche accademiche e di dimostrare che non è detta l’ultima parola per le humanae litterae. Tre ragazzi studenti presso il corso di laurea in Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, coordinati dal dott. Alessandro Sansoni, presidente della Federazione Provinciale di Napoli ONLUS (sezione partenopea del MODAVI ONLUS – il Movimento Delle Associazioni di Volontariato Italiano), hanno organizzato un gruppo di studio che prova a focalizzarsi su determinati testi per rispondere alle domande centrali del nostro tempo, proponendo un’analisi in primo luogo filosofica. Si inizia lunedì 29 aprile, e la domanda intorno alla quale si svilupperà l’incontro sarà: “A che serve la filosofia?”. Quattro i testi fondamentali della cultura occidentale che verranno letti: la Repubblica di Platone, l’Etica Nicomachea di Aristotele, la Lettera a Meneceo di Epicuro e il De civitate Dei di Agostino d’Ippona. La lettura sarà guidata dal dott. Sansoni, che cercherà di individuare i punti importanti e di maggiore interesse per rispondere all’interrogativo. L’obiettivo che in maniera più vasta i tre ragazzi si propongono è di formare un’ampia discussione che possa indicare nuove strade attraverso cui interrogarsi e forse intravedere diversi sentieri d’indagine. Ugo Calvaruso, uno dei tre organizzatori, dichiara in merito alla domanda centrale dell’incontro del 29: “E’ la questione fondamentale nell’ambito della filosofia pratica a cui ognuno cerca di dare risposta”. Insomma, un tentativo per emergere e di dare la possibilità alle nuove generazioni di trovare le risposte che non solo vengono loro negate, ma soprattutto verso cui non si dà modo di provare a rispondere con i tagli alla Cultura e all’Università promossi negli ultimi decenni del nostro Paese. Per chi non ci sta, per chi vuole almeno provarci e non cedere all’immobilismo culturale italiano e partenopeo, gli incontri sono aperti a tutti e tutti hanno possibilità di dire la loro per costruire l’incontro successivo. Le letture collettive hanno valore di tirocinio e consentono agli studenti l’acquisizione di CFU validi per le attività a scelta previste nel piano di studio.

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