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“Follow me”: Osmann e la macchina fotografica che gira il mondo

398943_4916312900583_605466620_ndi Giulia Battinelli

“La prima foto è stata scattata a Barcellona mentre eravamo in vacanza. Nataly era un po’ infastidita dal fatto che io ero sempre a scattare foto. Così mi ha afferrato la mano e ha cercato di tirarmi in avanti. Questo movimento non mi ha impedito di fare foto, così ho proseguito con gli scatti ed è iniziato tutto”.

E’ anche così che nascono le idee più strane. E forse proprio le più belle. E’ così che è andata per Murad Osmann, fotografo russo. Da un caso, un accidente, è nata l’idea di far sposare la fotografia con il viaggio. In giro per il mondo con la sua ragazza Nataly, Murad ha attraversato continenti e nazioni e ha catturato gli istanti del viaggio grazie ad Instagram. La camera è del tipo micro, la qualità della foto è in alcuni casi agevolata da formule migliorative dell’immagine, come quelle dell’HDR (High Dinamic Range). Osmann spopola sul web: è la dimostrazione del lungo viaggio che la fotografia ha fatto dai tempi di Robert Doisneau o di Man Ray, quando lo strumento della “camera” era molto meno agevole e meno agevole era anche la diffusione delle opere, oggi resa accessibile a chiunque per mezzo dei sistemi del digitale. “Follow me” (http://instagram.com/muradosmann) è il nome del progetto: “Seguimi” è la voce di Nataly, che tiene per mano il ragazzo nel loro giro per il mondo. Il background è sempre diversoSingapore, Italia, Spagna, Austria, Germania, Inghilterra, Cina -, quello che è uguale è il soggetto in primo piano, il braccio di Nataly che afferra la mano del fotografo; fanno la differenza i colori del tempo, i capelli, i vestiti di lei, lo smalto alle mani, che a volte sembrano studiati per richiamare i colori dell’ambiente circostante o la simbologia del Paese in cui prende vita quella foto. Non è un progetto serio, non nasce da un contratto di lavoro o dalla necessità di dare vita ad una mostra, è il frutto di un pensiero veloce che si sviluppa con semplicità. E’ forse questo ad attirare l’attenzione, a rendere sempre più numeroso il popolo del web, crescentemente incuriosito da queste foto scattate tra mercatini orientali, savane, megalopoli, spinto quasi all’immedesimazione, ad una sublimazione dell’immagine che lo vede sostituirsi al soggetto della foto. Chissà che non sia questo il nuovo futuro della fotografia, tra tutte le arti sicuramente quella più aperta alle novità del web.

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