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“Celebration Day”: l’elogio del cinema alla musica dei Led Zeppelin

di Giacomo Palombino

Lo scorso 17 Ottobre, 48 mila spettatori hanno assistito, in 250 sale italiane, all’unica proiezione di “Celebration Day” , film dedicato ai Led Zeppelin.
Diretto da Dick Carruthers, l’opera ripropone la registrazione di un concerto tenutosi presso la O2 Arena di Londra il 10 Dicembre 2007, data di una memorabile reunion che ha visto i mitici componenti della band affiancati da Jason Bonahm, figlio di John, lo storico batterista scomparso nel 1980.
L’idea di immortalare il ritorno dell’indimenticabile gruppo rock ha suscitato l’entusiasmo dei tanti amanti della buona musica, dai più anziani e nostalgici degli anni che furono, ai più giovani ascoltatori; all’interno delle sale si sono visti appassionati che, armati delle loro magliette e di voci squillanti pronte ad intonare i celebri brani, hanno in qualche modo concesso all’intero pubblico l’atmosfera da concerto che si avverte durante le grandi occasioni.
È strano, ma pensandoci bene un evento di questo genere ha permesso di apprezzare il modo più tradizionale di vivere il cinema, dove la mancanza di effetti speciali e gettonati occhiali 3D non ha frenato la curiosità di assistere, anche se in differita, ad un grande appuntamento musicale.
Sicuramente un giorno non si potrà raccontare ai propri nipoti di aver partecipato ad un concerto dei Led Zeppelin, ma il maxi-schermo ha dato la possibilità a tutti gli spettatori di tenere bene impresse, per circa due ore di proiezione, le voci, gli sguardi e le espressioni di quei musicisti indimenticabili: Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e il sostituto Jason Bonahm non saranno degli attori, ma l’omaggio del cinema alla loro musica ha concesso loro di esibirsi su un palcoscenico ancora più ampio.