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“30 anni e più in Movimento” di Raffaella Tramontano: un libro per raccontare Movimento Danza e l’arte che resiste

Raffaella Tramontano, Gabriella Stazio e Elisabetta Testa durante la presentazione del libro

di Roberto P. Ormanni

Ogni libro che si rispetti ha dietro di sé una storia da raccontare. “30 anni e più in movimento” (Liguori Editore, €16,50) di Raffaella Tramontano descrive una storia lunga trent’anni, la storia di Movimento Danza, associazione culturale fondata da Gabriella Stazio nel 1979. Un testo che vuole ricordare ma soprattutto ripercorrere il percorso artistico e professionale di un’associazione che si è tramutata nel tempo prima in Compagnia e poi in Ente di Promozione Nazionale, riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dal CID-UNESCO. Trent’anni di attività raccontati attraverso trenta interviste a coreografi, ballerini, registi, attori, musicisti e giornalisti che in qualche modo si legano al cammino di Movimento Danza. Luciano Cannito, Pappi Corsicato, Paco Decina, Maria Pia De Vito, Roberta Escamilla Garrison, Alessandro Macario, Vittoria Ottolenghi, Giuseppe Picone, Anna Razzi, Pasquale Scialò, Alberto Testa: sono solo alcuni dei volti che si incontrano tra le pagine del volume e che regalano ai lettori il proprio ricordo custodito nel tempo.
“Ci siamo chiesti – spiega l’autrice Raffaella Tramontano, ufficio stampa di Movimento Danza dal 1989 – se preparare un evento commemorativo o se allestire uno spettacolo. Infine abbiamo scelto di ricordare lasciando una traccia, e il miglior modo per farlo crediamo sia quello di usare la parola”. Eppure, pur essendo nato con intento celebrativo, “30 anni e più in movimento” non appare come un’approssimativa agiografia. Al contrario, dal testo emerge uno spaccato storico e artistico di Napoli e della danza in generale. “Negli anni ’80 – riflette la curatrice del libro – gli artisti amavano solidarizzare e fare sinergia tra di loro. Si facevano meno polemiche e più fatti. Oggi si è perso totalmente lo spirito di collaborazione”. Altro spunto di discussione giunge quando si osserva il cambiamento trentennale legato alla critica giornalistica dedicata alla danza: “Lo spazio dell’informazione sull’argomento – ragiona la Tramontano – è quasi azzerato. Mancano critici di danza e bisogna affrontare il problema. L’unica a dare una prima svolta è stata Sara Zuccari (giornalista, storico della danza, che dirige la testata online Giornaledelladanza.com n.d.a)”.
Vera protagonista, sempre presente tra le pagine e i racconti degli intervistati, è naturalmente Gabriella Stazio, ideatrice e direttrice di Movimento Danza: “Il libro – confida la Stazio – è stato un ritornare a emozioni e storie del passato. Leggendo il testo, io stessa mi sono resa conto di quello che è stato ed è Movimento Danza: un ente che ha segnato un prima e un dopo, a Napoli e in Campania”. Era il 1979 quando la Stazio, dopo essersi mossa tra i maggiori interpreti della danza moderna e contemporanea, decise di canalizzare la sua esperienza in Movimento Danza, a Napoli. “Non volevo – spiega la direttrice – che i ragazzi per fare danza fossero costretti ad emigrare. E’ questo che mi ha spinto a fare qualcosa nella mia città, per portare un’internazionalità anche qui”. Poi aggiunge: “All’inizio ero definita da tutti ‘strana’, eppure oggi guardo il libro, i volti dei maestri che sono usciti dalla scuola e penso a quante cose si cancellerebbero se me ne fossi andata”.
Una storia, quella di Movimento Danza, che dura da trent’anni (e più) con determinazione e rigore. Una storia ancora in movimento, perché come precisa la Stazio “per un coreografo la cosa importante è il presente e non il passato o il futuro”. Una storia che continua a resistere, in una città dove tutto nasce e muore in un giorno.

Raffaella Tramontano, Sara Zuccari e Gabriella Stazio