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Viaggio nell’Africa degli antichi riti, per scoprire una morale immutata e comune

di Claudia Massarelli

TITOLO: LA SPOSA DEGLI DEI.
AUTORE: KOSSI KOMLA-EBRI
EDIZIONE: EDIZIONI DELL’ARCO – MARNA

Se mai è esistito un fattore comune a tutte le popolazioni nel corso dei secoli, quello è il rispetto: gli uomini lo hanno sempre inteso quale cieca obbedienza e prontezza nell’eseguire ciò che era stato loro ordinato. Più grave dell’omicidio era, per i Greci, il peccato di hýbris (ὓβρις): l’uomo superbo, che osava pensare di poter eguagliare gli dèi se non addirittura superarli, era colpito dalla furia di costoro i quali attuavano la nemesi (νέμεσις), la vendetta degli dèi, che colpiva non solo colui che si era macchiato di tale colpa ma tutta la sua discendenza. La tracotanza di Agamennone, che rapì contro la volontà di Apollo la sua sacerdotessa Criseide, scatenò l’ira del dio attirando su tutto il campo acheo una terribile pestilenza.
Anche la nostra storia occidentale mostra come la religione avesse funzione di freno, un limite oltre il quale non è concesso andare, superarlo implicava il dover irrimediabilmente subire terribili conseguenze.
In questo discorso, “La sposa degli dei” snoda la sua storia nella calda e mistica Nigeria, terra dei vodù, potentissime e quanto mai vendicative divinità; attraverso i caldi colori africani, l’aspro sapore delle erbe, il profumo delle noci di cocco, si viene iniziati alla storia dell’hunò Bryawo e del suo nipote Kossivi, alla parabola discendente che è diventa la sua vita quando da marito della “sposa degli dei” Amavi, onorato e rispettato, diventa poco più di un’ombra. E’ un libro senz’età e senza epoca, che tratta di fede e religione, senza avere la pretese di imporla a nessuno: è antico come i riti che insegna, è moderno nel riconoscere il rispetto anche per i bianchi e “per i loro diversi vodù”. Ma non è una pesante storia di religione quella che ci si è apprestati a fare, è un metodo leggero, dolce di avvicinarsi, di rapportarsi. Conoscere le usanze di un popolo, il cibo di cui si nutre, è il mezzo più efficace per entrare in contatto con esso, per iniziare a capirlo almeno un po’. Che si abbandoni, dunque, ogni pregiudizio e si legga questa storia con la stessa curiosità e senso di scoperta di un bambino, attraverso le mutevoli vicende di Bryawo e Kossivi, condite di guarigioni straordinarie e ritrovamenti miracolosi, si entrerà pian piano in questo mondo che forse potrà sembrare antico, ma sostanzialmente non tanto diverso. Quelli che cambiano sono i luoghi, i cibi, i colori, e gli odori così forti da aspettarsi di trovare i nostri personaggi nella stanza a fianco, ma gli affetti, le persone e soprattutto la morale, l’antica morale che si tramanda da secoli, sono immutate: sono storie di uomini comuni, uomini che “hanno voluto vedere oltre la notte”.