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“La festa dei folli”: il carnevale colora il centro antico di Napoli

La festa dei folli


foto di Roberto P. Ormanni
di Roberto P. Ormanni

Un Leviatano che si alza sopra la folla e insieme viene mosso dalla folla. Un carro armato come incarnazione del male: camorra, guerra, disoccupazione, precarietà, crisi economica. Si vedono anche dei ciucci che volano. E poi ancora, un grosso telecomando sostenuto dalle maschere di isole dei famosi e grandi fratelli. Vicino a loro un teleschermo e un cartello raffigurante tutti i volti dei salotti televisivi, maschere pagliaccesche che durano tutto l’anno. Infine, siede su un trono un giovane papa: il papa dei folli, dalla faccia buffa e pieno di dubbi, eletto con fumata bianca e scudo di positività.
Il corteo, organizzato dal Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri, si muove per le vie strette del centro storico napoletano e il carnevale colora i marciapiedi del quartiere Montesanto bagnati dalla pioggia non prevista. Al crepuscolo, sotto l’obelisco di piazza del Gesù, va in scena la lotta contro il Leviatano e il terribile mostro viene vinto a colpi di coriandoli. Poi, ci si sposta verso largo Banchi Nuovi, lungo il Decumano del Mare, per bruciare in un falò il carro armato: il male si trasforma in cenere e le danze della vittoria possono iniziare. “La festa dei folli” diventa la festa della città.