Home » Napoli, Reportage, Varie » La retorica della differenziata

La retorica della differenziata

di Marco Sarracino

C’è chi dice che l’aria negli ultimi tempi si sia fatta irrespirabile, chi
dice che non si possono sversare i rifiuti in un parco nazionale, chi è per la
raccolta porta a porta, chi per l’inceneritore. L’elenco potrebbe continuare all’infinito, ma la “monnezza” a Napoli rimane sempre al suo “non posto”
e le solite storie dello scaricabarile iniziano a stufare.
Ho avuto l’opportunità di conoscere un ragazzo di Boscoreale – uno dei paesini
che negli ultimi giorni è salito sulle prime pagine dei quotidiani – i cui cittadini sembrano impegnarsi in prima linea contro l’apertura di una nuova discarica nel parco nazionale del Vesuvio. Grazie alla testimonianza che ho raccolto, potrei dire di aver capito tante cose!
Mi parla di come i vigneti quest’anno non abbiano prodotto nemmeno un chicco d’uva, di quanto sia alta la percentuale di morti malati di tumori e leucemia,
dell’aria irrespirabile.
Gli chiedo se lui, o chi manifesta, abbia delle soluzioni alternative alla
costruzione di tale discarica (avrei voluto un po’ di “ars construens”), ma la
risposta chiave non è che una: ”raccolta differenziata”.
E allora ho voluto vederci chiaro, perché con tutti i limiti di questo
governo, con tutti i limiti dei quindici anni di cattiva amministrazione della
regione Campania, quando un ragazzo, così come un sindaco, propongono come
soluzione a tutti i mali la solita retorica della raccolta differenziata, c’è
qualcosa che non quadra. Così ho spulciato sul sito della provincia di Napoli,
cercando i dati più recenti sulla raccolta differenziata e non ho
potuto fare a meno di notare di come la maggior parte dei comuni “impegnati
nella lotta”, in realtà, siano quelli che hanno le percentuali di raccolta
differenziata più basse della provincia. Alcuni esempi su tutti: Terzigno all’
8,69%, S.Gennaro Vesuviano al 7,81% e Boscoreale al 5,95%.
Dati allarmanti, senza dubbio tra le percentuali più basse d’Europa. Allora che fare?
E’ certo che una discarica in un parco nazionale non si può fare; ve
n’è già una. Ma credo che un’altra discarica nella provincia di Napoli vada preparata. E’ chiaro, anche, che non si possono punire quei comuni, e quindi quei cittadini, che attuano la differenziata, soprattutto se le proposte fatte da coloro i quali non differenziano sono sempre le stesse.
Rispondo quindi all’amico di Boscoreale dicendo che bisogna mettersi in testa
che purtroppo non tutti i rifiuti possono essere bruciati o riciclati e che
quindi ognuno di noi deve fare la sua parte affinché le percentuali di
differenziata siano più alte possibili. Poi, dopo, discuteremo dove fare una
discarica.