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“Rabbit Hole” e Nicole Kidman, emozione e pathos attraverso i prevedibili canoni del dramma

di Marco Chiappetta

TRAMA: Otto mesi dopo la morte del figlio di quattro anni, investito da un’auto di fronte casa, i coniugi Rebecca (Nicole Kidman) e Howie (Aaron Eckhart) elaborano il lutto in modo differente: lei, cercando di cancellare le tracce del passato e chiudendosi nel suo dolore; lui, rivivendo i ricordi e provando a iniziare da capo. Minati dalla crisi e dall’incomunicabilità, troveranno conforto legando lei con l’adolescente Jason (Miles Teller), responsabile della tragedia, lui con Gaby (Sandra Oh), conosciuta a una terapia di gruppo.
GIUDIZIO: Straziante e soffocante dramma borghese su temi cliché come la morte di un figlio e la crisi coniugale, indubbiamente bello e toccante, ma senza nulla di nuovo: un film di facile, prevedibile e irresistibile pathos, che calca la mano con espedienti drammaturgici per forza di cose strappalacrime, rivelando la sua unica intenzione: stimolare l’emozione e il pianto. E ovviamente ci riesce, vuoi per la storia, vuoi per due attori superlativi e struggenti, vuoi per una colonna sonora che – un po’ scorrettamente – comanda a piacimento le lacrime del pubblico. Ma la furbizia formale si rivela, a un’analisi razionale, un tentativo semplicistico di riduzione e spettacolarizzazione del dolore: ambienti asfittici e minimalisti à la “Revolutionary Road”, coro di personaggi disperati con micro-storie infelici, fughe dalla realtà che coincidono con tradimenti solo sottesi, mai compiuti. Trionfa sempre l’amore: ma non c’è comunque speranza né soluzione alla tragedia, che il regista ha l’accortezza di non mostrare se non attraverso dialoghi indiretti e l’estrema intensità degli interpreti, secondo la più classica tradizione della drammaturgia teatrale.
Nomination all’Oscar, scontata, per Nicole Kidman.
Rabbit Hole, letteralmente “la tana del coniglio”, è il nome del fumetto scritto nel film dall’incolpevole omicida Jason, e si riferisce, citando Carroll, a una realtà parallela dove la coppia si isola dalla vita.
VOTO: 3/5