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Svizzera, le prime “olimpiadi bioniche”: “Promuovere nuovi sistemi di tecnologia assistiva”

SWITZERLAND-HEALTH-DISABLED-TECHNOLOGYdi Bruno Formicola

Lo scorso weekend in Svizzera si è tenuta la prima competizione internazionale dedicata alle persone affette da gravi disabilità fisiche assistite da protesi e dispositivi ad alta tecnologia. Queste cosiddette “olimpiadi bioniche”, una specie di paralimpiadi per cyborg organizzate dal Politecnico Federale di Zurigo e dal Centro Nazionale di Competenza Robotica svizzero, hanno dato mostra delle tecnologie assistive già presenti sul mercato e quelle ancora in fase di progettazione. I 4600 spettatori seduti sugli spalti della Swiss Arena di Kolten, vicino Zurigo, hanno assistito a sei diverse tipologie di competizioni afferenti a sei diverse discipline: una gara ciclistica tramite Stimolazione Elettrica Funzionale (SEF), una sfida tra contestanti con gambe prostetiche meccanizzate, una con sedie a rotelle meccanizzate, una con esoscheletri, una gara di velocità tra partecipanti con braccia prostetiche meccanizzate e infine una competizione tra atleti affetti da paralisi, che si sono sfidati al videogioco BCI Race attraverso l’utilizzo di un’interfaccia neurale.
Sul sito dell’evento sono illustrati i principali obiettivi della competizione:
“Promuovere lo sviluppo di nuovi sistemi di tecnologia assistiva e rinforzare lo scambio scientifico; migliorare la sensibilità pubbica sulle sfide e le opportunità delle tecnologie assistive e consentire ad atleti con disabilità di competere in gare”.
Per ogni competizione sono state assegnate due medaglie, una per l’atleta e l’altra per i progettisti delle tecnologie utilizzate. I team in gara sono stati 66.
I paesi in cima al medagliere sono stati Svizzera e Islanda, con tre medaglie a testa portate a casa; tra i vincitori delle medaglie d’oro anche Olanda, Stati Uniti e Germania.
I partecipanti con braccia artificiali hanno dovuto compiere diversi compiti, come aprire lattine, cambiare lampadine, tagliare il pane e stendere i panni nel minor tempo possibile. “La prossima sfida è la naturale sensazione di tatto delle dita” ha detto Martin Wallace, responsabile dello sviluppo di Steeper, una delle aziende che produce braccia e mani robotiche. “Al momento le mani sul mercato non offrono feedback al corpo – quanto stretto si sta tenendo un oggetto, o quanto è caldo qualcosa, che potresti sentire con le tue mani naturali. Quindi ottenere quella tecnologia sarebbe l’ideale”.
La sfida dei contestanti con paraplegia consisteva nell’alzarsi da una poltrona affidandosi ad un esoscheletro meccanico e compiere un percorso predefinito.
“Se un ragazzino tra l’audience ha mostrato la sua delusione perché i partecipanti non erano i robot dei film, per quelli di un età maggiore ai sei anni, questa è stata una magnifica impresa dell’umanità”, ha scritto la reporter della BBC Lara Lewington.