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Don’t Tax Me Now: aut-aut degli studenti per l’istituzione di una No Tax area per l’Università

IMG-20160304-WA0003-1024x768di Mattia Papa

Don’t Tax Me Now: citano i Queen gli Studenti Indipendenti di Link Coordinamento Universitario con la loro campagna per imporre un limite reddituale sotto il quale gli studenti universitari sarebbero esentati dalle tasse. Due le mozioni approvate – una del Pd e una del M5S – che provano ad impegnare il Governo per definire il limite reddituale. Ma agli studenti di Link non basta: “La nostra proposta vuole da un lato assorbire il forte aumento della tassazione derivato dall’introduzione del nuovo ISEE – scrivono nel loro comunicato – dall’altro rendere l’università italiana davvero accessibile a tutti”.
Contrariamente a quanto afferma la ministra Giannini, l’Università italiana è tra le più care d’Europa, e difficile è non scorgere in questo Governo – quello della Buona Scuola, contro la quale molti docenti, studenti e attivisti si sono mobilitati l’anno scorso e ancora attualmente combattono con la raccolta firme per costruire un referendum a riguardo – l’ennesima volontà di non risanare il dramma dell’istruzione pubblica del Paese.
“In particolare – scrivono nel loro commento gli studenti – chiediamo una no tax area fino a 28000 euro di ISEE che significherebbe esentare il 39% degli studenti come avviene in molti paesi europei. Secondo i dati di Eurydice gli studenti attualmente esonerati dal pagamento delle tasse nel nostro paese sono solo il 12 %, in Spagna l’esenzione riguarda il 28% degli studenti, in Francia il 35% mentre il 40% in Croazia”.
Il costo dell’operazione che gli studenti propongono è di 650 milioni di euro, che dovrebbero derivare da un incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario degli atenei italiani.
Il Coordinamento Universitario ha inoltre avviato la campagna ALL IN, inserita nel percorso dei referendum sociali, per una Legge d’Iniziativa Popolare sul Diritto allo Studio, in cui presenzia anche la proposta di istituzione della No Tax area.
“Chiediamo inoltre – dichiara ancora Link Coordinamento Universitario – una tassazione realmente progressiva e maggiori tutele per gli studenti part time. Riteniamo inoltre che la tassazione debba essere legata solamente al reddito ISEE e non al corso prescelto o al numero di esami conseguiti: solo così si garantisce libertà di scelta e reale equità”.
È da più di un anno che la commissione VII si occupa di questa materia, ed è passato oltre un mese da quando Renzi ha preannunciato un intervento sulla tassazione universitaria. L’approdo in aula di un testo di legge non è più rinviabile così come non è rinviabile il confronto con gli studenti.