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Festival di Sanremo 2015: Giovanni Caccamo trionfa tra le Nuove Proposte, quattro big eliminati. Stasera la finale

2a94d423-61d4-49c9-8272-7d8e5b5779fcdi Brando Improta

Quasi sempre capita che le canzoni di Sanremo risultino migliori al secondo ascolto. E così è stato anche stavolta, almeno per alcune, mentre altre sono sembrate addirittura peggiori. 
A risultare invece abominevole è stata invece la durata di questa quarta serata, per non parlare della scaletta, decisamente inspiegabile e costruita a casaccio.
Partiamo però con le statistiche: la terza serata ha avuto un vero e proprio boom di ascolti. 10 milioni e mezzo di spettatori e il 49,50% di share. Surclassato il Fazio 2014, che si fermò ai 7 milioni di spettatori con il 34% di share. La brutta notizia è che, visto l’andazzo, molto probabilmente l’anno prossimo ci toccherà un Conti Bis, fotocopia di quest’anno, come già abbozzato da Giancarlo Leone in conferenza stampa.

La serata è iniziata con la semifinale dei giovani. Le ormai classiche sfide dirette hanno visto contrapporsi: Amara contro i Kutso, Enrico Nigiotti contro Giovanni Caccamo.
Amara è decisamente la migliore. Il suo testo e la sua performance hanno una maturità che manca agli altri. Ma i Kutso sono decisamente innovativi e sul palco fanno un tale baccano da risultare subito simpatici. Passano loro.
Nigiotti al secondo ascolto è ancora più urticante che al primo invece, mentre Caccamo sembra leggermente migliore, se non altro orecchiabile e nel classico stile melodico romantico sanremese. 
Passa Caccamo. La finale è quindi Kutso contro Giovanni Caccamo.

 

Marco Masini, in finale tra i Campioni

Marco Masini, in finale tra i Campioni

Dopo una bella esibizione dei Pilobolus Dance Theater (già visti all’opera nella seconda sera), si passa alla semifinale dei Campioni. Quattro saranno eliminati e, sebbene ci sia la segreta speranza che venga fatta giustizia, c’è l’assoluta certezza che il televoto premierà i soliti volti da talent.
Le idee sono finalmente chiare dopo questo definitivo ascolto. I migliori sono di gran lunga: Marco Masini con “Che giorno è”, in questa serata molto più convincente ed emozionante, un pezzo nelle corde del cantante toscano, un tutt’uno col suo repertorio più famoso; il duo Di Michele-Coruzzi, che ripropone l’affiatata esibizione intimista di “Io sono una finestra”, molto toccante anche per l’amicizia che sembra legare i due anche sul palco; Nina Zilli con “Sola” che, seppure uguale a tutte le sue canzoni, è musicamente parlando la più interessante di questo festival; Alex Britti che, seppure dopo il primo ascolto non aveva lasciato alcuna traccia, al secondo ti ha già fatto entrare in testa il mood di “Un attimo importante”; Il Volo che con “Grande amore” è riuscito ad attualizzare la classica melodia alla Claudio Villa o Domenico Modugno, aggiungendoci le loro straordinarie doti vocali.

Guadagnano qualche punto a furia di ascoltarli: Anna Tatangelo con “Libera”, finalmente smarcata dai pezzi commerciali degli ultimi tempi, la cantante riesce con questo pezzo a mettere in luce le sue doti vocali, se solo il testo fosse stato migliore; Nek con “Fatti avanti amore”, probabilmente il pezzo più memorizzabile e canticchiabile; Irene Grandi con l’avvolgente melodia di “Un vento senza nome” (anche se la prima esibizione era migliore); Gianluca Grignani, un po’ lamentoso, ma almeno stasera in palla e abbastanza convincente con “Sogni infranti”, che sa pure di autobiografico; Raf, ancora con poca voce e malaticcio, con “Come una favola” ha costruito un pezzo lento, che va ragionato di volta in volta, in questa sera già regala qualcosa in più.
Poi ci sono i completamente neutri Malika Ayane e la coppia Biggio-Mandelli. La prima ha portato un pezzo troppo uguale alle altre sue recenti partecipazioni, i secondi ricordano troppo Cochi e Renato, ma almeno sono gli unici a non parlare d’amore in questo festival.

Infine c’è il peggio: Annalisa, Nesli, Bianca Atzei, Moreno, Lara Fabian, Lorenzo Fragola, Dear Jack e Chiara. Ognuno di loro ha portato un pezzo che varia dal superfluo all’orrido. Qualcuno anche dotato di buone corde vocali (vedi Fabian e Atzei) ma completamente incapace di metterle al servizio di una canzone che sia per lo meno ricordabile. Se devono essere eliminati quattro campioni, sarebbe giusto pescarli da questo mazzetto, che in fondo nemmeno dieci anni fa non sarebbe stato proprio in grado di accostarsi al palco dell’Ariston.

Giovanni Caccamo, vincitore delle Nuove Proposte 2015

Giovanni Caccamo, vincitore delle Nuove Proposte 2015

Ma parliamo degli sbagli di Carlo Conti. Oltre ad un Arisa sempre meno presente a se stessa, addirittura sul palco quando non deve esserci, e ad Emma che non perde occasione per scagliarsi contro chi la critica, Conti non ha perso occasione per allungare un brodo che, già solo con le 20 esibizioni, sarebbe stato abbastanza diluito di suo. Ospiti comici: Gabriele Cirilli (da Tale e Quale Show) e Virginia Raffaele. Il primo ha esordito con qualche battutella simpatica per poi spegnersi lentamente, la seconda ha avuto ben due interventi a disposizione, quando forse sarebbe bastato solo il secondo davvero divertente della telefonista.
Ma lo scandalo vero e proprio è stato interrompere le esibizioni dei Campioni per infilarci in mezzo la finale dei Giovani. Ebbene sì: Giovanni Caccamo e i Kutso hanno cantato i loro pezzi per la seconda volta nella stessa serata. Non era forse meglio farli esibire durante l’anteprima della finale dei Campioni? C’è abbastanza concentrazione a mezzanotte per poter decidere chi dei due debba vincere questa edizione? Ma, soprattutto, non c’è rischio di dimenticare tutte le performance già ascoltate dei Campioni ? Misteri della scaletta made in Conti.
Per la cronaca, a vincere è Giovanni Caccamo. Il pupillo di Franco Battiato ha portato un pezzo troppo classico e istituzionale per poter perdere contro gli originalissimi Kutso. Ma lo scandalo è che vince anche il premio della critica Mia Martini e quello della sala stampa Lucio Dalla. Inconcepibile.
Come se non bastasse, la già lunghissima e spezzettata gara dei Campioni viene interrotta più volte, nonostante manchi mezz’ora all’una e ben sei cantanti: prima tocca a un divertente siparietto dei Boiler, davvero simpatici, ma che forse poteva aspettare la fine della gara; quindi un inutile intervento di Elena Sofia Ricci che ci tiene a ricordare il successo della sua ultima fiction; poi il secondo intervento della Raffaele, comico sì ma andava ridotto o sostiuito al suo precedente (una fiacca imitazione di Ornella Vanoni). Finalmente cantano gli ultimi due Campioni, ma l’orologio segna già l’una di notte.

Giovanni Allevi sul palco dell'Ariston

Giovanni Allevi sul palco dell’Ariston

Come se non bastasse una gara condotta secondo logiche distorte, ecco arrivare il vero superospite della serata, il pianista Giovanni Allevi, che è costretto ad esibirsi verso un pubblico di dormienti (visto che ormai è già passata l’una). Non era meglio aprire proprio con lui? Sarebbe stato sicuramente un inizio di grande effetto, ma Conti, abituato all’Eredità, non può capire cosa vuol dire costruire una scaletta ragionata e d’impatto.
Ultimi interventi prima dell’eliminazione: il divertente Rocco Tanica dalla Sala Stampa (eccezionale la finta rassegna stampa) e il Dj francese The Avener, che fa il possibile per risvegliare la gente in sala (da casa ormai non c’è più segnale di vita da tempo).
Finalmente, con la stessa tensione della ghigliottina, Carlo Conti annuncia i quattro Campioni eliminati: Lara Fabian, assolutamente giusto; Biggio-Mandelli, meritato ma c’era di molto peggio; Raf e Anna Tatangelo, che davvero erano una spanna al di sopra della metà dei cantanti rimasti in gara.

Con i 16 rimasti in gara, sarebbe quindi auspicabile (ma utopica), per la finale di stasera, una classifica del genere: 1. Marco Masini; 2. Grazia Di Michele-Mauro Coruzzi; 3. Alex Britti; 4. Nina Zilli; 5. Il Volo; 6. Irene Grandi; 7.Gianluca Grignani; 8. Nek; 9. Malika Ayane; 10. Chiara; 11. Lorenzo Fragola; 12. Bianca Atzei; 13. Nesli; 14.Annalisa; 15.Dear Jack; 16. Moreno (ma gli ultimi sette posti andrebbero bene anche remixati).
Ma, restando con i piedi per terra, è molto più probabile assistere alla seguente conclusione: 1. Il Volo; 2. Lorenzo Fragola; 3. Dear Jack; 4. Nek; 5. Marco Masini; 6. Moreno; 7. Chiara; 8. Annalisa; 9. Irene Grandi; 10. Alex Britti; 11. Malika Ayane; 12. Di Michele-Coruzzi; 13.Bianca Atzei; 14.Nesli; 15. Nina Zilli; 16. Gianluca Grignani.
Si spera in qualche consolozione con i premi critica e sala stampa, ma visto l’incredibile trionfo di Caccamo, anche su quel fronte sembrerebbe assicurato lo sconforto.