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Cronologia eventi Annessione Crimea

Sevastopol

Sevastopol

a cura di Stefano Santos

  • 23 Febbraio – Nei giorni culminanti della Rivoluzione ucraina, si registrano manifestazioni pro-Euromajdan a Simferopol, capitale della Repubblica Autonoma di Crimea. Persone di etnia ucraina e tatara sfilano sventolando bandiere ucraine, tatare e dell’Unione Europea.
  • Una contro-manifestazione parallela a Sevastopol vede questa volta lo sventolio di sole bandiere russe al canto di “Rossija, Rossija”.
    • Anatolij, intervistato dal Guardian, afferma che “Sevastopol è una citta russa e sempre sarà una città russa…non ci arrenderemo mai a quei fascisti a Kiev” […] “La lotta è solo all’inizio”.
    • Olga, una pensionata nella folla, dichiara “Noi non siamo come quelli di Kiev, non ci arrenderemo […] Abbiamo sperato che non ci fosse una divisione nel paese, ma se un regime pienamente banderiano (riferendosi al favore, più volte espresso, del nuovo establishment ucraino verso il nazionalista ucraino Stepan Bandera, accusato di collaborazionismo con i nazisti, nda) emerge a Kiev, allora saremo parte della Russia.”
  • Vengono organizzate squadre di auto-difesa, che vede la partecipazione della gang di motociclisti “I lupi della notte”, che gode del supporto del presidente Putin e ha forti collegamenti con la Chiesa Ortodossa russa.
  • L’insider del Cremlino Sergei Glazev parla di una Ucraina “schizofrenica”.
  • Il nuovo consulente del ministero degli interni ucraino Viktor Neganov afferma che “la Russia non incoraggia apertamente il separatismo, ma ci sono organizzazioni finanziate attraverso strutture del Cremlino. Un supporto che non includerebbe il deposto Janukovyc – già riparato in Russia – visto anche molto negativamente dalla folla in piazza.
  • La Crimea è sempre stata attraversata da spinte indipendentiste, essendo sempre stata parte della Russia fino al 19 febbraio 1954, data del provvedimento del Presidium del Soviet Supremo che trasferì l’Oblast’ dalla Repubblica russa a quella ucraina, durante il segretariato di Nikita Chruščev, nato nella regione al confine tra Russia e Ucraina e sposato a una donna ucraina. Inoltre, è stato da sempre il tradizionale luogo di villeggiatura per l’intelligencija e la nomenklatura sovietica e russa.
Aleksej Chaly, sindaco auto proclamato di Sevastopol.

Aleksej Chaly, sindaco auto proclamato di Sevastopol.

  • 24 Febbraio – I cittadini di Sevastopol scelgono Aleksej Čalyi, un cittadino russo, come sindaco de facto della città. De facto perché la figura del sindaco non esiste per la città, il cui territorio è autonomo rispetto alla regione, governata da un Consiglio Amministrativo e un amministratore, nominato dal Presidente dell’Ucraina. Čalyi acquista il potere dopo le dimissioni di Vladimir Jacuba – più volte in precedenza fischiato dalla folla di manifestazioni – al grido di “un sindaco russo per una città russa”.
    • Le voci che dicono che le forze di sicurezza possano arrestare Čalyi vengono smenite dal capo della polizia Aleksandr Gončarov, che dice che i suoi uomini non seguiranno gli ordini criminali impartiti dal governo centrale.
  • 26 Febbraio – Scontro tra fronti opposti davanti al parlamento a Simferopol: i Russi al grido di “Rossija, Rossija” a sostegno delle forze speciali Berkut che il giorno precedente venitvano smantellate dal nuovo ministro degli Interni Avakov e i Tatari, al grido di “Ucraina, Ucraina” e “la Crimea non è Russia”. La richiesta di entrambe le parti è quella di indire un referendum che decida le sorti della regione.
    • Al parlamento era in corso la discussione su quando tenere una sessione per dichiarare la posizione ufficiale della regione verso le nuove autorità a Kiev.
  • 27 Febbraio – Verso l’alba, sessanta uomini armati, senza segni di riconoscimento ma con bandiere russe alla mano, occupano gli edifici del Parlamento e del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Crimea a Simferopol, in un gruppo di trenta prima e poi altri trenta su un pullman. Nel parlamento occupato si tiene una sessione straordinaria con sessantaquattro membri riportati, con tagli alle comunicazioni, confisca dei telefoni ai deputati e divieto di accesso ai giornalisti. Tra gli esclusi Anatolij Mogilëv, Primo Ministro della Repubblica.
    • La telefonata da parte del capo del dipartimento del parlamento di informazioni e analisi Olha Sulnikova rende pubbliche le decisioni adottate: sessantuno deputati hanno votato a favore di un referendum sullo stato della Crimea da tenersi per il 25 Maggio, mentre 55 hanno votato per rimuovore l’attuale governo Mogilëv per sostituirlo con Sergej Aksënov. Nomina immediatamente definita dal presidente ad interim Oleksandr Turčynov come incostituzionale.
    • Unità Berkut catturano checkpoints sull’istmo di Perekop e la penisola di Čongar, al confine con l’Oblast’ di Cherson.
Manifestazioni Pro-Russe

Manifestazioni Pro-Russe

  • 28 Febbraio – Un centinaio di uomini armati senza segni di identificazione occupano in tempi diversi gli aeroporti di Simferopol e Sevastopol. Truppe della flotta russa sul Mar Nero, secondo il ministro degli Interni ucraino Arsen Avakov.
    • Riportata la presenza di truppe Specnaz dell’intelligence russa e tredici aerei IL-76 con truppe russe aviotrasportate all’aeroporto militare di Gvardijski.
  • 1° Marzo – Appello di Sergej Aksënov a Putin per un aiuto ad assicurare la pace. Appello “non passato inosservato” secondo una fonte del Cremlino.
    • Putin richiede ufficialmente l’uso di forze militari russe in ucraina per affrontare una situazione in cui la popolazione russa e la flotta sul Mar Nero sono minacciate. “Dobbiamo proteggere le persone” afferma Valentina Matvienko, presidente del Consiglio di Federazione. Più tardi la richiesta è stata approvata all’unanimità dal Consiglio di Federazione.
    • Il consolato della Federazione Russa a Simferopol inizia a rilasciare i passaporti ai richiedenti. I membri di Berkut sono tra i primi a ricevere i libretti.
  • 2 Marzo – Il giorno dopo essere stato nominato da Turčynov come comandante in capo della Marina ucraina, Denis Berezovskij giua fedeltà al popolo di Crimea – viene immediatamente sostituito da Sergej Hajduk. Il 5 marzo il Procuratore Generale dell’Ucraina emana l’ordine di trattenerlo come sospetto di tradimento.
    • Il 24 marzo Sergej Šojgu, il ministro della difesa russo, lo nomina comandante della flotta sul Mar Nero.
  • 3 Marzo – Ufficiali ucraini riportano di un ultimatum emanato da Aleksandr Vitko comandante della Flotta russa sul Mar Nero alle forze armate ucraine di arrendersi entro il 4 Marzo alle ore 5 am oppure di fronteggiare uno scontro armato. La notizia è diffusa dall’agenzia russa Interfax. Più tardi la stessa agenzia smentisce, riportando le parole dell’interessato “completo nonsense”.
L'Ammiraglio Berezovskij

L’Ammiraglio Berezovskij

  • 4 Marzo – Putin termina le esercitazioni militari e ritira le truppe dai confini ucraini. Riguardo ai soldati non identificabili, egli afferma che non siano russi quanto forze locale di autodifesa. Riguardo ancora a un intervento diretto dell’esercito, afferma che non c’è bisogno al momento di mandare in Ucraina. La Russia comunque si risera il diritto di usare ogni mezzo come ultima risorsa a minacce di anarchia.
  • 5 Marzo –
    • L’inviato speciale delle Nazioni Unite, Robert Serry, viene tenuto in ostaggio da forze armate non identificate e lo minacciano di desistere dalla sua missione.
    • La corte distrettuale di Ševčenko a Kiev ordina la detenzione degli auto-proclamati leader in Crimea Sergej Aksënov e Volodymyr Kostantinov. Inoltre il Procuratore Generale dell’Ucraina apre un procedimento penale a carico di Aleksandr Vitko con l’accusa di fomentare la violenza.
    • Tre deputati di Batkivščina presentano una mozione per l’abolizione della posizione di neutralità dell’Ucraina e dare la priorità all’integrazione euro-atlantica e la partecipazione alla NATO.
    • L’intercettazione di una telefonata tra il ministro deli Esteri dell’Estonia Urmas Paet e il Rappresentante per la politica estera dell’UE Catherine Ashet sul racconto della dottoressa Olga Bogomolec delle violenze di Euromajdan – confermata nella sua autenticità dal ministro – e su chi si nasconda dietro i cecchini che hanno sparato sulla folla e sulla polizia, rileva che dietro non ci sia Janukovyč quanto qualcuno della “nuova coalizione” (non il nuovo governo, Paet ha precisato).
  • 6 Marzo – Il parlamento della Crimea chiede ufficialemente alla Russia di permettere l’accessione della regione autonoma alla Federazione Russa, e in caso di risposta affermativa, consultare i cittadini attraverso un referendum il 16 marzo.
    • Sergej Cekov, membro del parlamento: “ci siamo riuniti con la nostra madrepatria di cui siamo stati parte per così lungo tempo.
    • Rustam Temirgalev, rispondendo alle critiche di inconstituzionalità ucraine: “la Crimea vede le nuove autorità come illegittime”.

Marcia per la Pace a Mosca - 15 Marzo

  • 9 Marzo – Viene pubblicato un appello da parte di più di duecento studiosi di affari russi e ucraini per una pacifica, sostenibile e equa risoluzione al conflitto, denuncianado la presenza dell’esercito russo e di uomini armati non identificati nel paese; l’illegittimità del referendum in programma; l’invito al governo ucraino per nuove elezioni parlamentari; politiche linguistiche inclusive per le minoranze etniche; evitare le retoriche che portano a acuire il conflitto.
  • 11 Marzo – Il consiglio supremo ella Crimea e il consiglio cittadino di Sevastopol adottano una risoluzione congiunta, la Dichiarazione di Indipendenza della Repubblica Autonoma di Crimea e Sevastopol quando i cittadini approveranno con il referendum di divenire parte della Russia. Uno stato indipendente e sovrano sarà quello a negoziare l’accessione alla Federazione. Il provvedimento è adottato usando il precedente dell’indipendenza del Kosovo e la decisione della corte internazionale di giustizia (cosa al tempo contestata dalla Russia).
    • Il governo della Crimea non inviterà l’OSCE a osservare il referendum; Burkhalter (presidente dell’OSCE) ribatte che il referendum è illegale e quindi l’organizzazione non manderà osservatori.
  • 13 Marzo – Nuove esercitazioni russe nelle regioni confinanti di Rostov, Belgorod e Kursk, con artiglieria, elicotteri e almeno diecimila soldati. Avvistate colonne di blindati a Lopan, a 45 km da Charkiv.
  • 15 Marzo – La marcia della Pace, la più larga manifestazione organizzata in Russia da quelle organizzate dall’opposizione contro le supposte frodi elettorali commesse da Russia Unita nelle elezioni legislative del 2011, protesta contro l’intervento militare russo in Ucraina, il giorno prima del referendum.
16 Marzo. Manifesto per il Referendum in Crimea

16 Marzo. Manifesto per il Referendum in Crimea

  • 16 Marzo – Si tiene il referendum sullo stato della Crimea e Sevastopol.
    • Le opzioni sono due: la riunificazione con la Russia; il ripristino della Costituzione del 1992 (che prima dichiarava l’indipendenza e poi con un emendamento si univa all’Ucraina) e dello status della Crimea come parte dell’Ucraina.
    • Nella regione, composta etnicamente secondo il censimento del 2001 dal 58% di russi, il 24% di ucraini e dal 12% di tatari i votanti sono 1.274.096, con una partecipazione dell’83,1%:
      • 233.002 sì (95,6%) a fronte di 31.997 no (3,37%)
      • 041 sì contro 9250 no nella città autonoma di Sevastopol.
    • La minoranza tatara ha volutamente boicottato il voto, secondo le parole di Refat Çubarov, presidente del Medžlis del popolo ucraino, corpo esecutivo del Qurultai.
    • Le critiche di illegittimità da parte ucraina si incentrano sul disposto dell’articolo 73 della Costituzione ucraina che statuisce che ogni cambio territoriale è valido solo quando a tutti i cittadini è concesso di votare a prescindere dalla provenienza.
  • 17 Marzo – Il Parlamento della Crimea dichiara formalmente l’indipendenza dall’Ucraina e chiede di unirsi alla Federazione Russa.
    • Le leggi ucraina non si applica più sul territorio; tutte le proprietà statali passano al nuovo soggetto; viene adottato il Rublo come valuta in luogo della Grivna, e verrà adottato il fuso orario di Mosca entro la fine del mese.
    • Il parlamento ucraino approva la mobilitazione di quarantamila riservisti dell’esercito.
    • La Russia adotta un piano di assistenza finanziaria per la Crimea nell’ordine di 15 miliardi di Rubli (410 milioni di dollari), il doppio del budget della Repubblica Autonoma.
  • 18 Marzo – Viene firmato il Trattato sull’accessione della Repubblica di Crimea alla Russia
    • Esso viene sottoposto il 19 Marzo alla Duma di Stato assieme a una modifica costituzionale per includere i due nuovi territori della Federazione Russa.
      • Una sessione straordinaria della Corte Costituzionale ne dichiara l’aderenza al dettato costituzionale.
    • La Duma, ricevuta l’approvazione della Corte, ratifica i due provvedimenti il 20 Marzo.
      • Il’ja Donomarev del partito “Russia Giusta” è l’unico membro della Duma a votare contro.
    • Il Consiglio di Federazione il 21 marzo ratifica i provvedimenti e quasi immediatamente vengono firmati da Putin, con retroattività al 18 Marzo.

Secondo la Costituzione Federale russa, un’accessione deve essere basata su un mutuo accordo tra la Russia e il Paese in questione, non la Russia, né la sua divisione locale. Le trattative devono essere iniziate dal Paese. In questo caso l’Ucraina.

Firma del Trattato di Accessione alla Russia

Firma del Trattato di Accessione alla Russia

  • 18 Marzo – “Incidente di Simferopol”
    • Alle 3 del pomeriggio, quindici uomini armati mascherati con uniformi russe senza emblemi assaltano il 13° Centro Fotogrammi dell’Amministrazione Centrale Militare Topografica e della Navigazione a Simferopol, collocata in una base militare ucraina.
      • Nell’assalto parte uno scontro a fuoco da parte di entrambi gli schieramenti.
      • Il sottoufficiale ucraino di vedetta Serhiy Kokurin viene ucciso con un colpo al cuore.
      • Un volontario russo, veterano in Cecenia, membro della milizia cosacca del Don proveniente da Volgograd muore per un colpo di un cecchino.
      • La base viene catturata e 18 soldati vengono arrestati.
      • Fonti russe riportano che entrambi i soldati siano stati uccisi dallo stato (in una notizia poi negata viene tirato in ballo un 17enne nazionalista collegato a Pravyi Sektor proveniente dall’Ucraina Occidentale).
  • 24 Marzo – L’Ucraina ordina il ritiro di tutte le sue forze armate dalla Crimea. Nel processo metà degli uomini sono passati alla Russia, secondo il Ministero della Difesa ucraino.
    • Gli Stati Uniti e i suoi alleati (Canada, Giappone, UE-4) sospendono la Russia dal Gruppo del G8, senza imporre sanzioni settoriali contro Mosca (Energia, banca, finanza, ingegneria e industria delle armi) che dovrebbero arrivare in caso di ulteriore aggressione da parte di Putin.
  • 27 Marzo – L’Assemblea Generale dell’ONU approva una risoluzione non vincolante che dichiara illegale il referendum, con il voto favorevole di cento nazioni, quello contro di undici e l’astensione di cinquantotto.
    • Nel frattempo vengono sbloccati dieci miliardi dei quattordici del prestito del Fondo Monetario Internazionale all’Ucraina.
    • Il Congresso statunitense approva l’erogazione di un miliardo di dollari di prestiti per l’Ucraina. Arsenij Jacenjuk “il paese è sull’orlo di una bancarotta economica e finanziaria.”
      • Il Patto di Charkiv, firmato il 21 Aprile 2010, riguardandante il prestito alla Russia delle infrastrutture navali in Crimea lo estende oltre il 2017 fino al 2042 e prevede una opzione di rinnovo per 5 anni in cambio di uno sconto sul prezzo del gas.
      • Il Trattato di partizione sullo status e le condizioni della Flotta sul Mar Nero prevede una co-gestione del patrimonio militare nella misura dell’81,7% alla Russia e il 18,3% all’Ucraina, con la possibilità per la prima di mantenere truppe e mezzi corazzati sulla penisola.
    • Dopo una denuncia formale di Putin il 28 Marzo 2014 alla Duma di Stato, entrambi i trattati vengono terminati unilateralmente il 31 Marzo.
  • 29 Marzo – La Crimea e Sevastopol passano al fuso orario di Mosca.
  • 6 Aprile – Fuori la base aerea di Novofedorivka, nel dormitorio militare, occupato da militari ucraini in attesa di essere trasferiti nell’Ucraina continentale, scoppia un alterco tra soldati ucraini e russi:
    • Il sergente Specnaz E. S. Zaicev spara al maggiore della Marina Stanislav Karačevskij alla testa con un AK-47.
    • La Russia conferma la morte, attribuendo tuttavia l’incidente allo stato di ubriachezza di un gruppo di soldati ucraini che si sono scontrati con dei soldati russi a un checkpoint, causando la lite.
  • 11 Aprile – Vengono adottate la Costituzione della Repubblica di Crimea e la Carta Cittadina di Sevastopoli.
    • I nuovi soggetti federali vengono enumerati in una nuova edizione della revisionata Costituzione russa.